CATECHESI DI KIKO FATTA PER I SALMISTI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE

CONVIVENZA DEI SALMISTI, ROMA 16/03/1980
¡CANTATE AL SIGNORE UN CANTICO NUOVO!
"IL CARISMA DEI SALMISTI"

Inizia la convivenza con una preghiera e l’invocazione dello Spirito Santo, rivolge il suo saluto ai numerosi salmisti delle Comunità Neocatecumenali giunti a Roma da ogni parte d’Italia.

Il servizio che voi fratelli date nelle Comunità come salmisti è una cosa molto importante, non è importante avere una buona voce o essere un buon musico per far si che il canto colpisca, ma vorrei farvi capire che la musica e le parole esprimono esattamente quello che c’è nel nostro Spirito.E’ come leggere, ma nelle letture ecclesiastiche bisogna avere qualcosa dentro, infatti tutti quelli che lavorano per esempio nella radio non servono per leggere nella Chiesa; perché nella radio possono vocalizzare, coordinare le intonazioni per gli ascoltatori ed abbellire quando fanno dei racconti radiofonici.

Al contrario per leggere la scrittura bisogna essere lettori, non bisogna saper leggere o essere educati solo dal punto di vista tecnico. E’ chiaro che se una persona ha moltissima fede però legge senza scandire bene le parole (e le rende incomprensibili) non serve come lettore. Inoltre per leggere bisogna essere testimone di fede, nessuno può leggere la parola di Dio senza esserlo.

Il lettore è uno al quale la Chiesa (l’assemblea i fedeli) gli ha riconosciuto la proclamazione della Scrittura perché la vive; non è come una campana vuota che dice: “Radunatevi, raccoglietevi gente spudorata prima di essere travolti come pula che scompare in un giorno”. (Dal libro del Sofonia). Legge solo perché deve leggere però se a lui tutto questo non và, se la sua vita è lontanissima dalla fede tutto questo non và perché lui è il primo a vivere l’iniquità.

Molte volte nelle Parrocchie si crea questa situazione: il Parroco chiede il servizio del lettore e dice: “Leggi tu che hai una voce più grossa e sai leggere meglio degli altri etc..” No! non è così perché non si tratta solo di saper leggere. Tutto quello che io dico parlando, cioè nell’espressione della voce serve per il canto, perché è la stessa cosa, anzi chi meglio canta è colui che sa cantare come parla; cioè senza fare troppe ingolature.

Per questo che succede? che non è facile! se il Signore vi ha chiamato a fare un servizio avete anche bisogno di una preparazione spirituale: il “Cammino Neocatecumenale”, questa è la preparazione per un cantore, cioè un cammino di conversione. E’ chiaro che allo stesso tempo c’è bisogno di una minima tecnica per esempio saper mettere gli accordi sulla chitarra e accompagnare anche con le note la conversione che il Signore sta operando nel vostro animo e nel vostro spirito, accompagnare anche con le corde della chitarra e tradurla con delle semplici melodie, che sorreggono anche la musica che il Signore ci ha ispirato.

Io non sono mai stato un musico, non so solfeggiare, non ho mai studiato musica e non so neanche mettere bene gli accordi sulla chitarra, non so niente. Mi sono visto obbligato a mettere accordi sulla chitarra e a fare musica, questo non vuoi dire che non lo faccio bene anche non avendo studiato solfeggio, ma spiegandomi meglio: uno può aver studiato moltissimo e rende malissimo, con questo non vuoi dire che io suoni alla perfezione ma me ne infischio, non mi importa niente. Io so di fare un servizio, e pensate che mi sono trovato nelle baracche con gitani, zingari, poveri, drogati, emarginati etc... etc... gente che aveva un espressione di fede così forte al1’annunzio del Vangelo che sentivano il bisogno di cantare, ma tra loro non c’era nessun musico religioso e forse, i musici pensano di avere dei privilegi. In quel momento avevamo bisogno di un espressione tutta nostra e presa la chitarra abbiamo cominciato e lì il Signore è andato avanti. Noi avevamo chiesto: “Aiutaci Tu, tu sai che noi non vogliamo fare soldi, fare dischi, non vogliamo andare alla Hit parade, vogliamo dare un servizio. Noi siamo convinti che dove c’è una buona intenzione nel nostro animo il Signore immediatamente la aiuta e la sorregge.

Una cosa dobbiamo imparare tutti, come diceva un padre molto saggio: “Mai dobbiamo lasciare di fare il bene per paura della vanità” perché ecco che viene il Demonio viene a tentarti. Mai dobbiamo lasciare di fare una cosa buona per paura della vanità, è li che ti tenta il Demonio dicendo: Ma tu che vuoi, metterti in mostra; e ancora lo vedi che ti sei messo nel posto più alto? eh! come sei contento tra tutta questa gente che ti ammira!. Oppure: Ma non sai che tutto questo è una buffonata? il Demonio è L’ACCUSATORE SATANICO, colui che ti accusa anche quando i fratelli dicono che in fondo tu hai preso la chitarra perché a te piace esibirti, che è bello quando tutti ti dicono: guarda come lo fai bene, perché tu sei al,centro sei il migliore etc... Allora quel padre era uno scrittore molto saggio ed il senso del suo discorso è che se credi buona è necessaria una cosa bisogna farla ed anche se non ti riesce alla perfezione bisogna farlo, anche se ti criticano e ti dicono: “non farlo!, ma che vuoi, etc.. etc..”.

E’ buono! è necessario quello che sto facendo io? è buono è necessario per voi?,vi sta aiutando questo? Mai lasciare di fare una cosa buona per paura della vanità. E’ chiaro ciò? io sono un pittore, e pertanto molto vanitoso ciascuno di noi sa che l’orgoglio, la vanità ci prendono portandoci a delle falsi umiltà che nel fondo ci fregano: la falsa umiltà riesce a far si che tu non ti impegni e non fai delle cose buone o qualcosa del genere.

Allora ritornando al canto; qualcuno vorrebbe che noi facessimo preparazione di vocalizzazione o di solfeggio o che facessimo altre cose: No! perché a poco a poco vedremo di che cosa avrete bisogno. Io poi, vorrei dirvi una cosa, nelle baracche il Signore ci ha ispirato canti e le note che aggiungiamo per rendere migliore l’espressione del contenuto. Per esempio c’è un Salmo che a me piace molto: “Dal profondo a te grido Signore”. E’ un Salmo che la chiesa usa cantare nella liturgia dei morti, pertanto esprime un momento molto forte, in quanto è una persona cara che è morta tua moglie, tuo fratello,tua madre tuo padre etc. . . la Chiesa canta e dice: dal profondo a te grido o Signore, Signore ascolta la mia preghiera, non considerare i peccati, se tu consideri i peccati chi ci salverà? (riferendosi a quel fratello che ora esce dal nostro mondo e và al la sua presenza).

Importante è vedere, vedere come si canta; voi quando cantate dovete stare alla presenza del Signore, non dovete cantare alla gente, come i lettori: non dovete leggere a noi, non basta non basta leggere, ma è anche proclamare alle potenze,agli Spiriti che come dice S. Paolo: sono nell’aria non soltanto a noi, come se fossimo bambini ammaestrati; i Salmi superano la catechesi, non sono catechesi, i Salmi vanno oltre, sono una proclamazione che và oltre. Forse un giorno dovrò fare la riunione dei lettori e vedremo un pochino cosa sia un lettore e come si deve leggere nell’assemblea.

 

Già abbiamo detto altre volte che il cantore non deve prendere delle posizioni sconvenienti nella comunità come: cantare seduti o andare al leggio e poggiare la gamba sulla sedia oppure inserire tempi come Rock Jazz etc... E la vecchietta che ha un padre spirituale della parrocchia non sopporta molto queste comunità perché ha delle difficoltà quando ascolta queste musiche svelte e confusionate, e anche io ho delle difficoltà. Quando un fratello và al leggio, è molto importante che non sia un leggio cretino, una cosettina che si trasporta.

Infatti in Chiesa vanno posti leggii fissi, di pietra. Prima i leggii erano innalzati al centro della Chiesa, anche nelle stesse sinagoghe erano al centro e di lì si proclamava la parola di Dio. Il leggio è simbolo del Sinai da dove Dio parla a tutta l’Assemblea radunata. Ci sono alcuni che hanno un leggio di legno una cosa così cretina che mettono velato nell’angolo e poi dopo la lettura nella comunità dicono:parola di Dio. Ma per questa parola di Dio non c’è nessun amore, anima ma la parola di Dio amiamo ciò che contiene, e ciò che esprime la parola di Dio. Dicono i liturgisti: vuoi vedere la decadenza Biblico liturgico? guarda i libri! più c’è menefreghismo nella liturgia e più i libri sono brutti, più amore per la liturgia e più i libri sono belli. Ci sono certi che hanno gli Evangeliari tutti rivestiti d’oro, ricamati di pietre preziose, non si potevano nemmeno toccare con le mani, e li portavano in processione come fanno in Oriente con un panno come si fa con il Santissimo Sacramento, e la gente acclamava a questo libro - il Vangelo -. C’era un rispetto un amore per la parola che noi oggi abbiamo perso completamente, abbiamo libri che sono uno schifo, lettori che leggono e non si possono sentire.

Io spero che voi salmisti che Dio sta chiamando ad un servizio, amiate la Liturgia, amiate queste cose, amiate il canto, amiate le letture, amiate l’espressione liturgica, che di questa espressione la più grande la più bella è il canto, è la più commovente, la più religiosa.... una delle più religiose perché è preghiera; questo è il sacrificio che Dio vuole “sacrificio laudis” cioè il sacrificio di lode infatti, il sacrificio della Chiesa è un sacrificio laudis. (Gasù Cristo è sacrificio laudis vivente per il suo totale abbandono della sua vita e della sua completa adesione alla volontà del Padre, mediante questo sacrificio si è compiuta la salvezza dell’umanità) Voi siete invitati a fare questo servizio laudis: queste preghiere, questo canto.

Come dicevo prima il lettore vada al leggio, però che sia un leggio grande e bello o perlomeno un leggio un pochino più decente e più decorato, e anche voi cantori una volta che andate al leggio mettete il cordoncino e con il cordoncino potete suonare in piedi. Perché in piedi? ritorniamo al discorso di prima, per il rispetto che si deve dare alla parola de1 Signore che in quel momento tu cantore, tu salmista stai PROCLAMANDO.

Quindi fate il Salmo che vi tocca fare, se è un Salmo responsoriale potete insegnarla alla comunità prima di cominciare la celebrazione. Se vedete che la comunità sbaglia cioè lo storpia allora correggetelo altrimenti il canto perde la sua espressione, il suo significato.

Volevo dirvi che quando voi fate un canto, che io ho fatto, in definitiva voi non fate il mio canto, perché il mio canto non è nulla se tu lo conti senza la tua conversione.

Io ti ho dato degli accordi perché dopo devi mettere tutto te stesso cioè devi mettere quello che la parola in quel momento vuole comunicare prima a TE e poi ai tuoi fratelli. La stessa cosa è per la parola dì Dio letta, quello che succede con la parola, succede anche con la musica; come dicevo prima, quando il lettore va al leggio a proclamare la parola di Dio e non crede in quello che legge; io mi domando: che cosa ti arriva? nello musica avviene la stessa cosa, si salmeggia la parola di Dio ma lui non ci crede. Ecco che questi sono degli “antitestimoni” è chiaro cosa voglio dire?

Certe volte vi domandate: le monizioni al canto deve far le sempre il cantore? No! perché la comunità è costretta a sentire sempre quel cantore tutte le volte; quindi le monizioni dei canti, brevi, deve farle l’equipes che ha preparato. Mentre alle convivenze è un’altra cosa, il cantore illustro alla comunità il canto nuovo da imparare. L’importante è che lui si metta davanti a Dio cioè sia disposto ad offrire dei canti al Signore, infatti come dice il Salmo “Davanti agli angeli a te voglio cantare”.
Sapete che al re Davide fu concesso il carisma di cantare al Signore e con i canti esorcizzava; quindi i canti sono un Esorcismo per la gente. A moltissime gente la parola non dice niente perché è ancora piena di Demoni,, piena della Catechesi del mondo e quindi la parola non gli dice proprio nulla, gli sembra arida, non arriva a penetrare nel loro cuore in nessuna maniera. Al contrario il canto riesce a penetrare, infatti uno va in celebrazione e dopo aver sentito il secondo canto riesce a percepire qualcosa è vero! Vi è successo? possiamo dire allora che il canto è molto importante.

Voi cantori avete una missione molto importante nella ricostruzione della Chiesa; avete letto la scrittura? quando Salomone ricostruì il tempio, si preoccupo molto dei cantori, quindi i cantori sono fondamentali per ricostruire la Chiesa. Il Signore vi sta chiamando attraverso circostanze stupide come per esempio: non c’è nessun cantore ed hanno detto a te che sei il più giovane: Prendi la chitarra,e pensi: ma io.... non capisco niente di chitarra non so nulla ma io.... Il Signore si è servito di quel fratello per chiamare te a fare quel servizio, che nella comunità è fondamentale.

Quindi fratelli dedicate un po’ di tempo ai canti perché la chitarra per voi è una compagna, una compagna nei vostri problemi, nelle vostre angosce ed è anche importante a livello fisico. Se siete persone che avete un lavoro di tipo intellettuale di studio e non fate nessun lavoro di tipo manuale, sapete che tutte le cose che impegnano le dita e le mani sviluppano il cervello; cioè sono buone per la vostra salute mentale, vi aiutano nel vostro equilibrio, nella vostre vita. Disegnare, dipingere fare lavori con le mani, suonare uno strumento sono attività molto importanti; quando tornate a casa stanchi, al posto di vedere la televisione che trasmette porcherie, prendete la chitarra: trascorrete un momento stupendo e allo stesso tempo imparate a suonare.

Riguardo poi all’atteggiamento del cantore in comunità questi non deve imporsi, è molto importante che sia umi1e; non può imporsi con i fratelli o con le sorelle che in comunità fanno fatica a seguirlo o ad imparare un canto. Perché è facile che il ritmo viene cambiato con un tempo di samba o altri; e i fratelli fanno difficoltà a seguirti, mentre i tempi dei canti sono accessibili a tutti per la loro facilità e similitudine.

Invece bisogna con umiltà avere pazienza ed insegnano a poco a poco ai fratelli, così succede che il canto riesce anche a penetrare e tutti lo cantano con gioia, e bene.

Quindi io vi invito a questa veglia Pasquale, preparate i canti perché si vede la grandezza della festa, nell’ impegno della preparazione alla festa. La Pasqua è un tempo che raduna le comunità affinché si possa viverla più intensamente, l’assemblea è più gioiosa, più bella; anche perché invitiamo i bambini a vegliare con noi, insegnategli il canto: “Che cosa c’è di diverso questa notte”’. Avete un grande lavoro da fare, insegnare i canti ai presbiteri: “La benedizione dell’acqua, il prefazio Pasquale”. Se per caso non la conoscono, provatela, procuratevi le cassette. Se il Presbitero trova difficoltà negli accordi cioè, sono troppo alti o viceversa, e voi non sapete come si trasportano gli accordi dovete cercare qualcuno fra voi che vi spieghi come si fa.

Ci sono tre cose importanti nella veglia Pasquale tre canti: (Preconio Pasquale, Benedizione dell’acqua, Cavallo e Cavaliere).

Quest’ultimo non lo cantiamo più durante l’anno, almeno spero che tutti facciate così, riservandolo solo per la veglia Pasqua le e per la Domenica dopo Pasqua, proprio per la forza che ha, perché quando noi Battezziamo i nostri bambini per immersione (come facciamo a Roma), tutta l’assemblea accoglie la nuova creatura e con forza canta: Precipit6 nel mare Cavallo e Cavaliere. Molto importante è L’Anafora della Pasqua, che carica la festa, il Presbitero la deve cantare ed è molto importante che voi cantori la insegnate bene…..(un cantore dall’assemblea dice:) “Il mio Presbitero non la vuole imparare” (riprende Kiko) ... non la vuole imparare?... (replica il cantore:)”con la voce non arriva, non c’è la fa” (riprende Kiko).... come non c’è la fa?..... ma No!, no un momento a questo punto devo dirvi una cosa: se una persona dice: non voglio cantare perché sono stonato, dite che non è vero, qui non c’è nessuno che è stonato nel mondo. Il Signore ha dato un orecchio delle corde vocali che sono tutte ben fatte e normali, sono persone stonate quelle che hanno conf1itti con la timidezze. Forse in seminario con il professore di canto ha preso una nota sbagliata, non perché è stonato, ma perché non conosce ancora bene il canto; allora il professore gli ha detto: “ma tu. hai sbagliato, chi ti ha detto di fare così, etc... etc...”. E lui pensa di non sapere cantare e da quel giorno si è bloccato e dice: “Chi io! Cantare! No sono stonato come una campana”, non è vero per niente. Una cosa è essere musico, avere una dote fondamentale per il canto, (c’era Beetowen che a otto anni suonava il violino) e un’altra cosa è avere un orecchio semplice capace di cantare. A me un prete aveva detto: chi io cantare! Impossibile, ed io gli dissi: forse tu hai un orecchio malato una malformazione e lui rispose: No. Io replicai allora non è possibile tu, devi cantare. E in mezzora ha ripetuto perfettamente tutto quello che cantavamo ed ora canta l’Anafora etc...etc... Con questo voglio dirvi che in gran parte è una questione di complessi interni, quindi dovete dirgli che è una questione di apprendimento e non abbia paura perché lo può fare perfettamente. Potrà dire: Io non ho memoria! Va bene, ma non deve impararlo a memoria perché c’è lo spartito del libretto.

In fondo poi l’Anafora la ripete tante volte il Sabato finché di conseguenza non la impara. Quindi si può dire che nel 90% dei casi sono complessi che uno ha perché, cantare davanti agli altri significa mettersi in mostra, perché lo fai male e ridono di te etc...etc... Questa è la mia esperienza, ho fatto cantare tutti i nostri preti tranquillamente; prova una volta, una seconda, una terza e vedrai dopo come canta. Tutti mi dicevano la stessa cosa: Cantare io! Impossibile! Voglio dirvi in definitiva che quando il prete al mattino si fa la barba sente la cassetta che dice: Questa è la notte.... e tranquillamente lui ripete... Questa è la notte...., come fanno tanti mentre si fanno la barba perché già sa che il cantore (grazia a Dio) è uno scocciatore che gli va dietro per provare i canti, affinché la Liturgia sia come deve essere. E’ chiaro che il Presbitero ti dice un secco NO! tu che fai? dobbiamo ubbidire fratelli miei, anche al nemico; amarlo come dobbiamo amare i nostri preti e i nostri Vescovi, dobbiamo dare la vita per il nemico amarlo e volergli bene; se tu non vuoi dare la tua vita perché è ingiusto, non è buono con te, tu anche se hai ragione e ti fa innervosire, allora non hai capito niente.

Dice Gesù: “Che merito ne puoi ricavare amando colui che ti ama?” Cristo ha dato la vita per me quando ero un peccatore, un ingiusto, uno schifo, non quando mi sentivo un giusto. Io oggi ho la vita di Dio grazie a Cristo che me l’ha donata, io ho una vita nuova e non mi importa che qualcuno dica che sto qua a fare il pagliaccio davanti a voi, non mi importa dove andrò domani, dove dormirò questa notte. Dio mi sta sostenendo, la mia vita è tutta una pace; sorprendente ma non si può spiegare perché è una cosa così grande. Chi non crede in queste cose sta in Egitto, cosa vuol dire stare in Egitto?: Non avere libertà interiore, avere paure e noie, essere pieno di problemi; perché crede più nel Demonio, negli idoli del mondo e non crede in Gesù di Nazareth, che è vivo e Risorto e sta seduto alla destra di Dio intercedendo per te. Basta che un ragazzo, una persone, una donna invoca il suo nome e dice: aiutami, io non voglio fare del male; perché chi pecca, fratelli, distrugge; per che peccare significa negare Gesù Cristo, negare l’amore di Dio, chi nega Dio chiude il cielo. Invece la Catechesi del mondo ti dice “chi è Dio?” Ma va approfittane! mangia, bevi, fornica perché poi c’è la morte; essi non credono all’altra vita, tu con il tuo atteggiamento neghi la vita eterna e stai aiutando a distruggere tutti i poveri della terra, li stai aiutando in tutti aborti che stanno facendo e tutte le sterilizzazioni, con tutti i ricoveri di anziani ed handicappati per emarginarli. Stai aiutando tutti i Demoni; tu contribuisci a uccidere perché stai negando che esiste l’amore, Gesù di Nazareth, Dio la vita eterna.

 

Il contrario dice una suora che sta perdendo la sua vita da 40 anni in un ospedale accanto agli ammalati. Ella afferma: “Esiste un’altra vita, esiste Dio etc... “Bene fratelli, io vi invito a vivere e preparare questa veglia Pasquale con i cantori delle comunità e se siete vari cantori, mettetevi d’accordo; che porti avanti i canti la I° Comunità e poiché tra i cantori si crea la lotta fate partecipare tutti i cantori. Si può creare anche questo pericolo: “ora vado io, poi va quell’altro!” E incomincia a cantare con ingolature e gorgheggi, “allora vado io e faccio di meglio grido ancora di più”. Preoccuparsi che sia il primo cantore a portare avanti la veglia bene e con ordine; faccia i suoi rispettivi canti chi meglio lo fa cioè voglio dire chi più lo fa con Spirito aderente al conto e a quel che dice il canto. No quello che gorgheggia molto bene e tira fuori la voce. A me che mi dice uno che urla dal leggio? A me non da niente; ha dato qualcosa a qualcuno? Un cantore, canta nel nome dell’assemb1ea, e rappresenta Cristo; anche a Davide Dio concesse questo dono di cantare. Il canto esorcizza i nostri Demoni, in quanto come dicevo prima esistono i Demoni, anche la scrittura lo dice. Il Re Saul aveva un Demone che lo batteva un Demone violento, allora chiamava Davide che suonava la lira e, cantando a Dio i Salmi, quello Spirito maligno si calmava, andava via abbandonandola quando sentiva questi Salmi.

Oggi questo continua a succedere nella Chiesa, e diceva costantemente S. Paolo: “Salmodiate, cantate tra di voi con ogni sorta di ringraziamento a Dio con Salmi, e cantici ispirati etc.” Voi siete una novità nella Chiesa, da molto tempo non esistevano laici che facevano servizio nelle parrocchie come Salmi, quindi è molto importante poiché voi siete i primi che state sorgendo, è molto importante farlo bene e con Spirito. Amate i canti! Esprimete tale amore e per esempio fatevi una cartella con i canti, correggete gli errori nei libretti procuratevi le cassette che ne sono un po la fonte…… ha un problema, per far si che i canti non devino nei motivi, (ora non lo possiamo fare per questione di tempo,), faremo una convivenza di due giorni e qui verranno a cantare i rappresentanti di tutte le regioni per affrontare il problema dei motivi, non per giudicare in quanto, è importante ascoltare con umiltà come si fanno i canti.

Ritornando al discorso precedente il Preconio Pasquale lo può fare il cantore o chi meglio lo faccia, se per esempio il capo cantore vede che un giovinetto della quarta o quinta comunità ha uno Spirito forte e lo fa meglio del primo cantore, abbia l’umiltà di dire: “fallo tu perché lo fai meglio di me”, è possibile questo o è impossibile? spesso ci prende la nostra vanità e il nostro orgoglio, ed è impossibile che un cantore possa dire questo! eh. Un altro problema è che alcuni non sopportano cantare sulla scia di un altro e, inconsciamente, storpiano i canti, non possono sopportarla; forse è un pò di invidia che hanno verso di me, o verso qualcun altro. Costoro perseverano nella loro nota e non cambiano, forse perché non lo sanno? Ma io ho visto che in alcuni c’è un conflitto: tu insegni, però lui sempre lo cambia, gli dà qualcosa di diverso, perché in fondo lo vuole fare come crede che vada meglio, vuole dare lezioni a me, Questi e un altro pericolo in cui potete incorrere.

Accettate umi1mente di fare il canto, perché la bellezza del canto non sta nelle parole e nella musica, che io ho fatto, ma sta nell’espressione che voi gli date, è chiaro questo? L’espressione che voi gli date è una cosa che nasce nell’anima, nello Spirito e dipende dal momento in cui voi contate.

Per esempio: il canto che ho fatto prima, il De Profundis; io l’ho fatto così, in un altro momento io lo potrò sentire diversamente; ed è una cosa meravigliosa se tu lo senti con tutto il cuore, con le stesse note, con la stessa musica, tu puoi far piangere; non perché sei bravo, qui non c’è bravura che valga! questi sono discorsi molto semplici, non c’entra cantare bene o cantare ma1e, non bisogna essere bravi, ma bisogna essere Cristiani. Questo si! bisogna avere spirito, credere a quello che si fa ,che è diverso completamente, bisogna avere dentro qualcosa perché la musica esprime lo Spirito, li sta la bellezza del canto Religioso, il canto spirituale. I canti della televisione, i canti moralistici sono belli, ma una volta ascoltato già non ti va più diventa vecchio non lo sopporti più, gli accordi FA MI sono belli ma quando lo hai ascoltato quindici volte già non ti dice più niente. Questi invece, sono canti che non finiscono mai, la forza del canto non è dov’è messo RE, o FA con DO; ma perché c’è un equilibri o tra la parola di Dio e le note che la sostengono, affinché tu possa proclamare meglio quella parola; cantando si esprime meglio. E’ chiaro che se una persona non crede e tu gli stai dicendo quello di cui tu sei un testimone, lui non capisce, resta attaccato a quelle musichette perché n lui piacciono molto di più, il Rock il Jazz etc... (rispettando il Rock e le altre da parte mia) A lui il discorso che c’è dietro il canto religioso non interessa e allora lui sta attento solo a dire che gli piacciono o no etc..

Noi oggi stiamo aprendo una scia, creando, facendo un attività nuova e non ci sono libri su queste cose.

Il Signore ci sta donando un carisma per un servizio meraviglioso, qualcosa di grande ed e così che si ricostruisce la Chiesa, si ricostruisce l’assemblea Cristiana; voi siete fratelli che dovete aiutare Gesù Cristo a ricostruire l’assemblea cristiana; dov’è l’assemblea che canta? in Chiesa la gente canta? dove si canta? E’ una cosa terribile, la gente sta lì che sonnecchia, e quando qualche volta che si canta l’assemblea sembra una carretta trainata dai buoi, non c’è espressione, non c’è una gioia, non c’è niente.

Il Preconio dice: esprimere con il canto l’esultanza dello Spirito, allora se il canto esprime l’esultanza dello Spirito ho capito tutto di questa gente che sta in queste Chiese, puoi dire tu. E’ chiaro cosa voglio dire? Se il canto esprime l’esultanza dello Spirito (cioè quello che c’è nel nostro animo in quel momento, l’espressione della nostra fede); Tu capisci che Spirito hanno questa gente.

Noi volevamo fare un opuscolo di Paolo VI e darlo a voi che si chiama: “RICOSTRUIRE LA CHIESA” in cui c’è scritto: - A NOI VECCHI OPERATORI LANCIAMO L ‘APPELLO, GRIDIAMO AI NUOVI OPERATORI, VENITE! DOVE STANNO I NUOVI OPERATORI! - perché bisogna ricostruire la Chiesa, diceva Paulo VI, ricominciamo d’accapo, e quelle preghiere incessanti, che c’erano nel Tempio attraverso i cantori le dobbiamo fare noi oggi nel nostro Tempio, cioè nel nostro corpo che è il TEMPIO dello Spirito Santo, il nuovo Tempio che è il corpo di Cristo io cristiano sono il corpo di Cristo, una carne sola, con lui. In questo Tempio cioè nel nostro corpo abita l’Eterno, l’Eterno abita nel nostro cuore! Come in un Tabernacolo, e allora devi faro un culto nel Tuo Tempio, con delle preghiere, con dei canti etc... questa è la teologia Cristiana, dove ci sono anche delle vittime, tale è un culto spirituale meraviglioso, per questo c’è un sacerdozio che ci è stato donato con il battesimo. Ci sono Sacerdoti con Cristo, siamo RE con Cristo e profeti; c’è anche una missione che ha il Cristiano, ma questo lo vedremo lungo il cammino e scopriremo che con il battesimo siete profeti, dovete andare a profetizzare, cioè a predicare il Vangelo di caso in casa come poveri senza niente, perché per predicare il Vangelo ci vogliono tre segni: primo ESSERE TESTIMONE, secondo ESSERE INVIATO perché se no non hai il potere sui Demoni della gente, terzo ANDARE PERDENDO LA VITA, in quanto chi non perde la vite non può predicare il Vangelo.

Come ha mandato Gesù Cristo i discepoli a predicare? senza borsa, senza denaro, senza bisaccia, scalzi; Che esagerazione potete pensare, si può stare scalzi lì in Palestina con un caldo da morire, dove ti bruciano i piedi, si può andare in una città senza una lira? Si ha detto Gesù Cristo “devi perdere la vita, chi non perde la vita non può predicare Gesù Cristo”, così dovete andare tutti, questo è il battesimo! siamo cioè inviati, tutti siamo invitati per mezzo del nostro battesimo; ma la gente, non lo sa, la gente, come ha detto Giovanni Paolo II alle Comunità, ha il proprio battesimo morto.

Tutta la gente del Tuo quartiere, tutti battezzati! tutta la gente di Regina Coeli in galera, tutti sono stati battezzati: e rubano. Allora fratelli, noi abbiamo una missione, e in questa missione c’è proposto un CAMMINO DI RITORNO perché si possa ritornare dal mondo ateo e si possa ritrovare veramente una casa che li accolga. bisogna ricostruire questa casa, come un ospedale: ci vogliono i dottori, ci vogliono i letti, le medicine, la sala di rianimazione, con queste cose incomincia a formarsi un ospedale, se manca la sala di rianimazione esso non è completo, dove lo porti il malato che ha urgente bisogno di quella sala? Quindi ecco che noi piano piano incominciamo a ricostruire questa Chiesa, affinché quando ritorna il fratello che è lontano possa trovare l’accoglienza adeguata una Chiesa ricostruita e, senza far nulla deve solo mettersi lì in ascolto, come In Ospedale e farsi piano piano curare, penetrare o guarire dalla Parola del Signore, ritrovare un’assemblea di fratelli ricostruita. In questa ricostruzione voi Salmisti cantori siete fondamentali, assolutamente fondamentali; io sono contentissimo di questo raduno per renderci conto insieme che se il Signore non ci aiuta noi non facciamo niente, sono contento che il Signore vi dia la possibilità di far canti, e, arriverà un momento in cui faremo altri raduni, dove potremo vedere se il Signore incomincia ad ispirare anche a voi dei canti e sentire questi canti. Per il momento, bisogna evitare gli abusi perché tutti siamo vanitosi, il cantore corre il pericolo di farsi dei canti suoi persona1 e questo è un danno terribile per i fratelli; dovete rispettare i canti del cammino Neocatecumenale che il Signore ha ispirato come le catechesi. Alcuni dicono: perché non facciamo altri canti? altri canti hanno un altro scopo, perché abbiamo visto che tanti altri canti hanno un contenuto moralistico, cioè: detto quel momento a quella persona che è ancora molto giovane è un moralismo e reca più un danno che un giovamento. Speriamo che la prossima volta possiamo avere un incontro più incisivo, affinché io possa non criticare ma, sentire voi ce cantate. Una cosa importante è che dovete cantare con umiltà, una volta che voi imparate bene il canto, il Signore vi darà poi la vostra espressione; accentuando la crescita della vostra conversione. La Pasqua è un’attesa escatologica che attende la seconda venuta di Cristo, noi in ogni veglia Pasquale attendiamo; e non sappiamo se - forse il Cristo viene, e se la fine del mondo viene in questa veglia Pasquale - quindi vi sono tre notti: la prima notte è la creazione della prima lettura, della scrittura; la seconda notte è quella della fede il sacrificio di Isacco il figlio di Abramo;la terza notte è l’uscita dall’Egitto; e la quarta notte qual’è? E’ la stessa notte nella quale Israele stava celebrando l’uscita dall’Egitto cioè la Pasqua, e Cristo è stato RISORTO dalla morte. Infatti sapete che non poteva stare sul legno (la croce) il Signore perché quella era l’ora solenne, era il Sabato della Pasqua e quella notte gli Ebrei, celebrarono la vittoria di Cristo sulla morte; e oggi si è compiuto, l’umanità è stata LIBERATA dalla tomba, un morto è venuto dal cimitero.

La quinta notte che noi attendiamo è quella nella quale CRISTO RITORNERA ‘GLORIOSO.

Molta gente, ride di noi, comunisti, non comunisti, atei ridono del nostro cristianesimo, ridono quando noi parliamo del SERVO DI JAHVE?, e diciamo di NON RESISTERE AL MALE, amate il nemico, perché la vera giustizia significa PERDONARE, morire per gli altri, ridono di noi; ma un giorno vedranno venire sulle nubi del cielo colui il quale deridono, e tutti confesseranno che lui è il KIRIOS il SIGNORE ecco la Verità! Per questo questa Pasqua fratelli è piena di attesa, aspettiamo l’alba, aspettiamo la stella del mattino come dice il Preconio Pasquale, che annunzia la nostra LIBERAZIONE. Molti dicono che il mondo va molto male, questo lo dicono i pagani, dove marcia invece il mondo? alla Risurrezione, perché Cristo ha vinto il male, la morte, noi sappiamo allora che siamo liberati e nel mondo siamo dei messaggeri di speranza, di gioia, e dobbiamo professare questo: CHE LA MORTE E’ STATA SCONFITTA e ognuno deve incominciare a partecipare a questa gioia, io prima non potevo accettare la morte di mia moglie: oggi 1’accetto! non potevo accettare la suocera in casa: oggi 1’accetto! io ho cinque bambini è in arrivo il sesto, io oggi 1’accetto! e come è possibile tutto questo? perché Cristo esiste veramente e lui mi ha dato di partecipare della sua vittoria sulla morte.
Gesù di Nazareth non è morto per me quando io mi sentivo un giusto e non avevo bisogno di questa salvezza, ma quando io nono diventato peccato, Cristo è morto per me quando io lo mettevo in croce, lo rinnegavo, ero uno schifo ecco l’amore del Padre! questa è l’opera che ha compiuto Gesù per 1a mia vita per la tua, e per tutto il genere umano; è qualcosa di meraviglioso, indescrivibile! Gesù è venuto ed ha fatto una Pasqua, ha fatto una pasqua nella mia carne; Gesù è venuto come un uomo aveva occhi come i miei, mani come le tue, un corpo come il nostro, Gesù ha preso questo corpo di carne, questo corpo di peccato, e ha attraversato la morte purificandolo cioè rendendolo glorioso, ha fatto una Pasqua con la nostra carne, e noi oggi partecipiamo a questa Pasqua, a questa gioia a questa vittoria che abbiamo ottenuto contro la morte ed il peccato per mezzo di Cristo che è vivo, siede alla destra dei Padre e intercede per tutta l’umanità.

Allora fratelli, io vi auguro di vivere questa Pasqua come un’attesa, di viverlo nella gioia, in comunione cori i vostri fratelli, il Parroco e tutta la Chiesa. Pregate per me io prego per voi Salmisti: che il Signore vi doni lo Spirito di Davide, lo Spirito della Vergine Maria. Vi auguro buona Pasqua a tutti! Ora fratelli preghiamo.:
Signore noi ti ringraziamo per questa giornata, ti ringraziamo per la consolazione che ci dai si stare insieme, e di cantare a Te. Ti ringraziamo per le parole che ci ha detto Il Papa, parole di coraggio, ci ha invitato a continuare ad edificare il corpo di Cristo, ad andare ad ammaestrare tutte le nazioni. Ci ha paragonato alla Chiesa primitiva, l’epoca più gloriosa della Chiesa. Noi ti ringraziamo per tutte queste cose, Ti supplichiamo Signore di aiutarci in questa veglia Pasquale, di aiutarci a prepararla secondo la tua volontà, attendendoti con gioia, cantando ed ascoltando la Tua Parola.

Tutto questo te lo chiediamo per
Gesù Cristo nostro Signore.